20 Sigarette il Film (Trama e Recensione)

Il film basato sul famoso attentato di Nassirya

Ritrovarsi per puro caso in un paese ad alto rischio come l'Iraq nel giorno sbagliato puo essere fatale. Lo sa bene il regista Amedei, che ha scritto questo film basandosi su fatti reali accaduti nel 2003, anno in cui l'uomo era fisicamente presente in un posto dove ci fu un vero e proprio attentato. L'uomo ha deciso di documentare il tutto, ricreando i fatti segno per segno. Racconta anche dell'animo gentile dei militari che lo hanno aiutato in ogni momento, ma racconta anche la paura di trovarsi di fronte ad un attentato, cosa che lo ha fatto riflettere ed ammettere pubblicamente di non voler mai tornare in Iraq o posti del genere. Insomma, un film basato su una tragedia, quindi una vera e propria perla per gli appassionati del genere, ma anche per tutti gli altri che possono vedere con i propri occhi i rischi ed i pericoli che si corrono in alcuni dei paesi arabi ad alto rischio di attentati.

Il Bambino con il Pigiama a Righe

Altro capolavoro che racconta i drammi dell'olocausto

Tratto da un romanzo di John Boyne, il film, ambientato durante la seconda guerra mondiale, ha come protagonista Bruno, figlio di 8 anni di un ufficiale nazista. Quando quest'ultimo viene promosso di grado, trasferisce la sua famiglia nella campagna tedesca. Qui Bruno, annoiato e desideroso di esplorare l'ambiente circostante, si spinge fino alla fattoria, la costruzione che vede in lontananza dalla sua camera, in realta campo di concentramento. Qui conoscera Shmuel, bambino ebreo suo coetaneo, con cui stringera una amicizia che avra risvolti pericolosi per entrambi. Il bambino con il pigiama a righe esprime, in una maniera tanto drammatica quanto profonda, il legame che il valore dell'amicizia, e dell'innocenza infantile, e in grado di creare: un legame che va oltre le barriere culturali o razziali, o da cio che ci viene imposto di pensare. La vicenda e infatti vista dal candido punto di vista di Bruno, ignaro, come erano anche molti altri adulti, dello sterminio degli ebrei nei campi di concentramento nazisti. Il film colpisce al cuore per la drammaticita e la crudezza con cui ci e presentata dall'inizio alla fine la vicenda, e questo riesce anche per il tono inquietante e cupo della sceneggiatura, oltre che per il tema della barbarie e dell'odio razziale ceco, di cui solo l'uomo e capace. Contrapposto a questo, la spensieratezza infantile, che viene avvelenata dagli adulti, i 'saggi' che dovrebbero guidarli. E ben rende l'idea della follia di quanto accadeva l'immagine della divisione dei due piccoli bambini dal cancello di filo spinato, di cui Bruno non capisce il motivo, cosi come crede che la tuta di prigionia sia un pigiama. Ma ai due bambini le questioni politiche, razziali, economiche non importano, ancora non ne sono stati corrotti, e per loro importa solo un'amicizia senza pregiudizi. Colonna sonora, attori e sceneggiatura di ottimo livello..

Cargo 200

Un film che racconta la difficile era post Unione Sovieta

Difficile inquadrare un film come Cargo 200 che consigliamo di vedere su cb01 nuovo indrizzo oggi. Descriverne la trama in maniera analitica, secca, spaventerebbe sicuramente l'aspirante spettatore: bisognerebbe infatti soffermarsi sulla brutalita, sulla violenza, a tratti anche sul sadismo che impregnano il racconto. Sembrerebbe un film di quella ferocia banale, oggi spesso un po' inflazionata. Ma anche i lati piu oscuri della vita trovano la loro esaltazione poetica nell'opera del Maestro Balabanov, che confeziona una pellicola paradossale, surreale, irrazionale .. autentica! Dopo quest'ampia premessa, la trama. E' la storia di due fratelli, alti funzionari del PCUS, e dei loro figli, giovani alla moda, ormai dimentichi della passione politica dei padri; siamo nel 1984, e l'Unione Sovietica e giunta al suo capolinea. I protagonisti, in un viaggio nella campagna russa da Leninsk a Leningrado, si ritrovano in una cascina abbandonata, nella quale si e insediata una comune, popolata da ex galeotti, profughi vietnamiti e piccoli burocrati locali del regime che sognano una nuova "Citta del Sole" (il richiamo a Campanella e del regista); nel fallimento delle loro vite, tuttavia, finiscono nel ripiegare su vodka e sadiche sevizie, in un tourbillon di depravazione senza limiti. Questo mosaico, apparentemente schizofrenico, ha pero un significato profondo: e raro (personalmente, mai mi era capitato) poter assistere ad una rappresentazione cosi perfetta dell'implosione di un regime. Il regista sembra urlare - e ci riesce - che dal crollo di Roma al crollo dell'URSS nulla cambia: i vecchi, austeri, valori sono soppiantati da baccanali e orgiastiche violenze, nel piu pieno dissesto delle consuetudini civili. Il ritratto a tinte fosche dell'ultimo atto dell'URSS trova pero il suo messaggio di ottimismo nella scena iniziale e in quella finale proposta su. Sponsor del film e la "Commissione per la cultura e la cinematografia della Federazione Russa", e l'ultima scena ci mostra due giovani, spregiudicati, arrivisti e pieni di speranze, che camminano - parlando di affari - per le vie di Leningrado (oggi San Pietroburgo, patria del Presidente Putin e del di lui delfino): una struttura chiastica, con l'obiettivo di dimostrare che, al di la dello sfacelo dell'Unione Sovietica, esistono nuove prospettive in una nuova Russia.